Il linguaggio contemporaneo presenta una serie di termini ed espressioni che vengono utilizzate per riferirsi soprattutto ad una sfera sociale molto ampia, che spesso presenta dei contatti con la cultura anglosassone o con realtà che appaiono geograficamente lontane, ma sicuramente più avvicinabili grazie all’utilizzo dei social. Basti pensare all’utilizzo di termini, sigle o espressioni come brat, a dimostrazione di quanto anche il linguaggio abbia subito una profonda trasformazione in termini globali. Talvolta, però, l’utilizzo di alcuni termini può essere molto importante per una causa prettamente sociale: è il caso di una parola di cui ci si serve spesso negli ultimi anni e della quale in molti ignorano il significato; stiamo parlando di woke, ma che cosa significa questa parola e a che cosa si riferisce?
Il significato etimologico di woke e perché viene utilizzato
Il motivo per cui molto spesso si utilizzano dei termini o delle espressioni inglesi, per una significazione molto più ampia rispetto a parole italiane che fungono da corrispettivo, dipende non soltanto dalla volontà di plasmarsi alla cultura anglosassone, ma anche dalla nascita di movimenti sociali o di vere proprie scuole di pensiero che si basano su questi stessi termini. Nel caso di woke, è evidente che il significato sia legato ad un aspetto etimologico, ma l’utilizzo è molto più ampio di quanto si possa immaginare. Ma che cosa significa woke, dunque? Per comprenderlo, bisogna innanzitutto considerare il significato etimologico, dal momento che, dal punto di vista letterale, woke significa sveglio, ed è un aggettivo inglese che fa riferimento allo stare all’erta, stare svegli rispetto a e circostanze di natura sociale, legate a pregiudizi, razzismo, omofobia e tante altre cause di questo genere.
Che cosa significa woke e a che cosa si riferisce?
Comprendere qual è il significato etimologico di woke è soltanto il primo passo per riuscire a capire, più da vicino, che cosa significa questa parola e a che cosa sia legata in termini prettamente ideologici. La storia del termine, in quanto espressione legata a movimenti sociali, è relativamente molto recente, poiché deriva dal movimento attivista Black Lives Matter che, dal 2017, ha iniziato a utilizzare questo termine per indicare la necessità di stare svegli rispetto a circostanze di natura sociale, esprimendo il proprio dissenso, facendo sentire la propria voce e, soprattutto, facendo valere la propria identità attraverso il voto.
Woke è legato anche al sostantivo wokeness, ovvero la necessità di non abbassare la guardia, oltre che al nome wokeism (wokismo in italiano) ovvero quel comportamento che deve essere adottato di stato di allerta costante, soprattutto rispetto a cause legate a razzismo, omofobia e tanto altro.
Il significato di woke e perché viene utilizzato come termine con senso dispregiativo
Per astrazione, soprattutto nell’ambito della critica a questa profonda realtà ideologica, woke ha assunto un significato molto più generico e dispregiativo, relativo a tutto ciò che è legato a discorsi LGBTQI+, di integrazione e di rispetto e tutela delle diversità, in tutti gli aspetti possibili. L’accezione negativa di woke ha portato a utilizzare questo termine per riferirsi a tutti quei prodotti che, ad esempio, fanno necessariamente riferimento a persone omosessuali, nere o a modelli di famiglia LGBTQI+, ritenuti, da parte della critica al movimento, non tradizionali. In altre parole, woke ha assunto anche un significato negativo ed è utilizzato per riferirsi a tutte quelle procedure che portano a standardizzare i prodotti e servizi in virtù di una forma di modello precostituito, che non lascia spazio ad altre possibili interpretazioni.
Che cosa significa awake e perché si contrappone a woke
Sulla base delle componenti precedentemente citate, negli ultimi anni si è sviluppato anche un movimento ideologico contrapposto a quello woke: il movimento awake, il termine che, di fatto, presenta lo stesso significato di woke (stare svegli) ma che viene utilizzato con un’accezione completamente differente. C’è da dire che il termine woke nasce proprio con un certo riferimento allo slang afroamericano, come sinonimo di awake, ma quest’ultimo termine, soprattutto alla luce delle numerose critiche sorte negli ultimi anni, è diventato stendardo di quei movimenti che propongono lo stare svegli rispetto ad una sorta di ideologia dilagante che, a dire di chi si fa portatore di questo pensiero, propone una forma di lobotomia ideologica.