Chi studia storia per la prima volta sa che, dopo aver affrontato tutto il percorso della preistoria – che permette di scoprire le evoluzioni che hanno portato dai primi autralopitechi fino ad oggi, passando per ominidi, homo habilis, homo erectus e homo sapiens -, è tempo di confrontarsi con le civiltà antiche. Queste ultime sono importantissime, poiché a queste si devono le prime fondamentali scoperte che hanno permesso il perfezionamento dell’uso di metalli, utensili e materiali. Tra le civiltà antiche che si studiano prima c’è quella dei Sumeri, a cui hanno fatto seguito gli ancor più celebri Babilonesi; caratteristica comune di queste civiltà è il luogo in cui sono sorte e si sono sviluppate: la Mesopotamia. Ma che cosa significa questa parola? Qual è il significato del termine Mesopotamia e perché questa terra si chiama così?
Il significato del termine Mesopotamia
Per comprendere che cosa significa Mesopotamia, è importante considerare innanzitutto quale sia il significato del termine in questione che, come avviene per la maggior parte delle parole che sono incluse all’interno del nostro dizionario (soprattutto per quanto riguarda i nomi geografici), deriva dal greco. Mesopotamia è un nome composto, che viene da μέσος- e ποταμός, che si leggono rispettivamente mésos (ciò che sta in mezzo/centrale) e potamós (fiumi). A queste due parole va aggiunto il suffisso -ia, che invece è traducibile come “terra” o “landa”. Letteralmente, allora, Mesopotamia significa la terra che si trova al centro tra i fiumi o, nell’accezione storicamente utilizzata, “terra tra i due fiumi”.
Che cosa significa Mesopotamia e perché si chiama così?
Avendo compreso il significato letterale della parola Mesopotamia, si può tentare di capire anche perché si chiama così e qual è il significato storico di questo termine, che viene tanto utilizzato all’interno dei manuali e che rappresenta uno dei primi concetti che viene imparati tra i banchi di scuola. Il senso della Mesopotamia non è assolutamente casuale, dal momento che questa regione ha favorito la nascita delle prime civiltà: come si diceva precedentemente, Sumeri e Babilonesi, ma anche Gutei, Amorrei, Cassiti, Assiri e Persiani. Ma perché la Mesopotamia si chiama così? Furono i Greci, nel momento di massimo sviluppo della loro civiltà, a indicare con questo nome la terra che si trova tra i due fiumi Tigri ed Eufrate, per quanto al giorno d’oggi potremmo ridefinire la zona in maniera differente; se, in passato, la zona della Mesopotamia era quella che corrispondeva alla cosiddetta Mezzaluna fertile, oggi i confini della Mesopotamia sono molto più ampi e includono anche le zone limitrove, per estensione fino alla catena dei monti Zagros a est e quella del Tauro a nord. A ovest, invece, la Mesopotamia si estende fino alla zona delle steppe e dei deserti a ovest, mentre a sud fino alla zona del Golfo Persico (che oggi corrisponde alla zona paludosa dello Shatt al-‘Arab).
Che cos’è la Mesopotamia
Per comprendere che cosa significa Mesopotamia, naturalmente, nell’accezione generale del termine e nella sua significazione anche storica, è importante considerare perché questa zona è diventata così tanto importante tanto da definire la nascita delle antiche civiltà. In altre parole, se ancora oggi si parla di Mesopotamia e di terra tra i fiumi Tigri ed Eufrate, tutto dipende proprio dalla grandissima importanza di questi ultimi: grazie alla presenza dei fiumi, infatti, numerose tra le civiltà antiche (anche quella egizia con il Nilo, ad esempio) hanno potuto nascere e svilupparsi nei primi momenti della loro storia. I fiumi costituiscono non soltanto una difesa naturale contro predatori e possibili nemici, ma anche una caratteristica naturale imprescindibile per civiltà antiche che – sperimentando una condotta di vita sedentaria – hanno iniziato a stabilirsi grazie ad agricoltura e allevamento, per i quali i corsi d’acqua sono imprescindibile per rendere fertili i terreni; non è un caso che, in queste civiltà antiche dalle religioni tendenzialmente politeiste, una delle icone più importanti sia proprio quella dell’acqua o dei fiumi.