Che cosa significa una tantum?

Il significato dell'espressione una tantum e perché si utilizza

Il latino è una lingua dalla quale l’italiano attinge particolarmente, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di numerose espressioni e parole che fanno parte anche del gergo e del vocabolario quotidiano. Non tutti se ne accorgono ma si fa spesso riferimento al latino soprattutto in ambito colloquiale, con espressioni come ad maiora che vengono particolarmente utilizzate anche in ambito di studi o semplicemente di augurio tra persone. Un’altra espressione che viene particolarmente utilizzata, nel linguaggio giuridico, economico e non solo, è una tantum: ma che cosa significa?

Il significato letterale di una tantum e la traduzione

Prima di sottolineare che cosa significa una tantum nel linguaggio giuridico, economico o fiscale, è importante indicare, come sempre, quale sia il significato letterale di questa espressione che viene molto spesso utilizzata e con la quale ci si potrebbe confrontare non sapendo bene come approcciarsi. Per questo motivo, è molto utile fornire anche una traduzione di una tantum che, diversamente rispetto a quanto alcune persone credono, non significa “di tanto in tanto”. Il significato di una tantum fa riferimento ad una locuzione parzialmente latina, dove “una” sta per l’ellissi di “una volta” e tantum si traduce con “soltanto”; dunque, la traduzione di una tantum è “una volta soltanto”.

Che cosa significa una tantum e perché si utilizza?

Avendo chiarito un dubbio che spesso viene chiamato in causa, soprattutto per quanto riguarda la traduzione esatta di una tantum, è possibile rispondere ancor meglio all’interrogativo che si presentava precedentemente: che cosa significa una tantum? Trattasi di un’espressione che viene utilizzata in diverse tipologie di linguaggio, soprattutto in ambito prettamente burocratico: una tantum ha un significato che non si discosta rispetto al suo letterale ma che, utilizzato in ambito fiscale, amministrativo, politico o economico, permette di comprendere quale sia la natura di un pagamento che dovrà essere realizzato.

L’utilizzo dell’espressione una tantum può essere legato, ad esempio, a pagamenti che devono essere sostenuti in ambito fiscale ma che non sono da considerarsi come regolari: se c’è da pagare soltanto una spesa extra, soprattutto in casi di oneri accessori a cui provvedere, si parla di pagamento “una tantum” che dovrà essere realizzato secondo quanto previsto dalla norma di riferimento. E ancora, il significato di una tantum può essere legato ad alcuni bonus o incentivi particolari che si verificano in ambito lavorativo: un datore di lavoro, per premiare il rendimento della propria azienda, potrebbe concedere un bonus “una tantum” ai propri dipendenti, ancora una volta a dimostrazione del fatto che l’espressione sta ad indicare che non c’è alcuna regolarità in questo sistema di pagamento.

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